I progetti per il futuro

I risultati ottenuti dal lavoro svolto dalla Petroldragon nella produzione dell’olio grezzo e dalla Omar nella raffinazione dei prodotti finali, consentono all’Ing Andrea Rossi di cominciare a pensare di realizzare un sogno: la realizzazione di un prodotto combustibile simile a quel carburante automobilistico che così prepotentemente e così radicalmente da sempre siede sul trono delle fonti energetiche predominanti nell’economia italiana.
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Così all’interno degli stabilimenti dell’Ing Rossi comincia a prendere forma l’idea di cominciare a sperimentare e a far digerire all’opinione pubblica la possibilità di far muovere automobili e mezzi di trasporto in genere, con l’ormai collaudata lavorazione dei rifiuti della società umana, anzichè con i derivati dell’oro nero.
Nei piazzali della raffineria viene realizzato, a titolo sperimentale, un piccolo autodromo della lunghezza di circa un chilometro, dove alcune vecchie autovetture Fiat 131 senza targa cominciano a girare alimentate da un carburante sostitutivo dell’olio Diesel, ricavato da rifiuti alimentari.
Nell’anno 1993 nasce il Team di corse automobilistiche Petroldragon, con auto Alfa Romeo, che introduce una propria monoposto nel mondo delle corse di Formula 3.
La vettura si comporta onorevolmente, piazzandosi sempre a metà classifica. Nessuna ambizione nelle corse automobilistiche, ma questa autovettura alimentata con un olio derivato dai rifiuti, capace di concorrere con vetture alimentare da ben più consueti prodotti petroliferi, rappresenta una dimostrata possibilità di affermare il prodotto di Andrea Rossi quale reale alternativa ai combustibili di origine fossile.
Andrea Rossi, la Petroldragon e la Omar sono a tutti gli effetti i pionieri di una ricerca che dopo molti anni ha portato alla produzione dell’odierno Biodisel, oggi regolarmente impiegato nei gasoli per autotrazione.
In questo momento il gruppo Omar-Petroldragon viene valutato da esperti economisti intorno ai 50 miliardi di lire.

I risultati ottenuti dal lavoro svolto dalla Petroldragon nella produzione dell’olio grezzo e dalla Omar nella raffinazione dei prodotti finali, consentono ad Andrea Rossi di pensare di dare basi concrete a un sogno: la realizzazione di un prodotto combustibile simile a quel carburante automobilistico che così prepotentemente e così radicalmente da sempre siede sul trono delle fonti energetiche predominanti nell’economia italiana.

Così, all’interno degli stabilimenti di Rossi, comincia a prendere forma l’idea di cominciare a sperimentare e a far digerire all’opinione pubblica la possibilità di far muovere automobili e mezzi di trasporto in genere con l’ormai collaudata lavorazione dei rifiuti della società umana, anziché con i derivati dell’oro nero.

Nei piazzali della raffineria viene realizzato, a titolo sperimentale, un piccolo autodromo della lunghezza di circa un chilometro, dove alcune vecchie autovetture Fiat 131 senza targa cominciano a girare alimentate da un carburante sostitutivo dell’olio Diesel, ricavato da rifiuti alimentari.

Nell’anno 1993 nasce il Team di corse automobilistiche Petroldragon, con auto Alfa Romeo, che introduce una propria monoposto nel mondo delle corse di Formula 3.

La vettura si comporta onorevolmente, piazzandosi sempre a metà classifica. Nessuna ambizione nelle corse automobilistiche, ma questa autovettura alimentata con un olio derivato dai rifiuti, capace di concorrere con vetture alimentate da ben più consueti prodotti petroliferi, rappresenta una dimostrata possibilità di affermare il prodotto di Andrea Rossi quale reale alternativa ai combustibili di origine fossile.

Andrea Rossi, la Petroldragon e la Omar sono a tutti gli effetti i pionieri di una ricerca che dopo molti anni ha portato alla produzione dell’odierno Biodiesel, oggi regolarmente impiegato nei gasoli per autotrazione.

In questo momento il gruppo Omar-Petroldragon viene valutato da esperti economisti intorno ai 50 miliardi di lire.