Un’invenzione fastidiosa

All’inaspettato ”voltafaccia legislativo” attuato dallo Stato Italiano, con il quale e’ stata resa illegale dall’oggi al domani un’attivita’ su cui lo stesso Stato svolgeva da sempre regolari operazioni di controllo e di quantificazione delle imposte, gli stabilimenti Omar e Petroldragon si trovano, con strana coincidenza temporale, a doversi confrontare con una forte alleanza politico/sociale che commincia ad additare l’Ing.Andrea Rossi quale inquinatore ambientale ed evasore fiscale.
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Cominciano a costituirsi associazioni di cittadini che insorgono contro l’inquinatore Rossi, inizia una campagna mediatica atta a distruggere la persona, le aziende e tutto l’operato fino ad ora portato avanti.
Con il senno di poi, appare molto curioso notare la coincidenza in date storiche tra la guerra contro l’Ing.Andrea Rossi, persona ormai giunta ad arrivare a competere in modo incisivo, grazie al lavoro ed agli studi svolti all’interno degli stabilimenti della Omar e della Petroldragon, con i prodotti petroliferi, e la decisione da parte delle organizzazioni camorristiche di entrare in modo deciso nel business dei rifiuti, puntando ad ottenere il monopolio del trattamento (si fa per dire) dei rifiuti, trattamento che si sarebbe poi dimostrato essere costituito dall’interramento di tali rifiuti nel sottosuolo della Campania, con conseguente inquinamento delle falde acquifere e dei terreni destinati all’agricoltura. Tale metodo di lavoro e tali tempistiche storiche imputabili all’attività dei numerosi gruppi camorristici, possono essere facilmente documentate dai testi e dagli scritti di famosi autori che, oggi, sono riusciti a gettare una nuova verità su misteri e coperture del passato. Ed ecco che i rifiuti destinati alla lavorazione all’interno delle aziende Petroldragon e Omar, utili alla produzione di prezioso olio combustibile, diventano materia prima tolta a chi specula sul loro “trattamento” ed, allo stesso tempo, il proseguo dell’attività lavorativa dell’ING. Andrea Rossi, diventa causa di numerosi mancati guadagni ed un nemico realmente significativo per chi punta ad essere l’unico a poter mettere mano ai rifiuti prodotti dal Nord Italia.

All’inaspettato ”voltafaccia legislativo” attuato dallo Stato Italiano, con il quale è stata resa illegale dall’oggi al domani un’attività su cui lo stesso Stato svolgeva da sempre regolari operazioni di controllo e di quantificazione delle imposte, gli stabilimenti Omar e Petroldragon si trovano, con strana coincidenza temporale, a doversi confrontare con una forte alleanza politico/sociale che comincia ad additare Andrea Rossi quale inquinatore ambientale ed evasore fiscale.

Si costituiscono associazioni di cittadini che insorgono contro l’inquinatore Rossi, inizia una campagna mediatica atta a distruggere la persona, le aziende e tutto l’operato finora portato avanti.

Con il senno di poi, appare molto curioso notare la coincidenza in date storiche tra la guerra contro Andrea Rossi, persona ormai giunta ad arrivare a competere in modo incisivo, grazie al lavoro ed agli studi svolti all’interno degli stabilimenti della Omar e della Petroldragon, con i prodotti petroliferi, e la decisione da parte delle organizzazioni camorristiche di entrare in modo deciso nel business dei rifiuti, puntando a ottenere il monopolio del trattamento (si fa per dire) dei rifiuti, trattamento che si sarebbe poi dimostrato essere costituito dall’interramento di tali rifiuti nel sottosuolo della Campania, con conseguente inquinamento delle falde acquifere e dei terreni destinati all’agricoltura. Tale metodo di lavoro e tali tempistiche storiche, imputabili all’attività dei numerosi gruppi camorristici, possono essere facilmente documentati dai testi e dagli scritti di famosi autori che, oggi, sono riusciti a gettare una nuova verità su misteri e coperture del passato. Ed ecco che i rifiuti destinati alla lavorazione all’interno delle aziende Petroldragon e Omar, utili alla produzione di prezioso olio combustibile, diventano materia prima tolta a chi specula sul loro trattamento; nel contempo, il proseguo dell’attività lavorativa del dott. Rossi diventa causa di numerosi mancati guadagni, oltre che un nemico realmente significativo per chi punta ad essere l’unico a poter mettere mano ai rifiuti prodotti dal Nord Italia.